Cosa è la Tecarterapia?

Se ne sente parlare sempre più spesso come di una tecnica adeguata per il recupero fisico in conseguenza di incidenti o di infortuni, ma anche per il trattamento di dolori alla schiena, ai muscoli ed alle articolazioni in generale. La Tecarterapia è una terapia che si sta diffondendo sempre di più, merito anche della sua funzionalità davvero alta, che aiuta il recupero fisico con meno difficoltà e in minor tempo.

Ma di che cosa si tratta? Quando parliamo di Tecarterapia facciamo riferimento a TECAR, acronimo per trasferimento energetico capacitivo e resistivo. Questa tecnica di riabilitazione si basa sull’uso di un dispositivo elettromedicale che stimola la formazione endogena del calore, cioè stimola il corpo del paziente – nella zona infortunata – a creare calore.

I tessuti, quindi, si stimolano direttamente dall’interno, e questo favorisce sia la micro circolazione del sangue che la dilatazione dei vasi sanguigni, producendo così un maggiore afflusso di sangue e di conseguenza stimolando la riabilitazione.

La Tecarterapia è una tecnica della quale si sentirà sempre di più parlare nei prossimi anni: viene già utilizzata nella riabilitazione sportiva di alto livello e sempre più persone con problemi e dolori osteoarticolari si affidano a questa terapia per trovare sollievo, e per stimolare la guarigione. Questa tecnica in effetti promette risultati davvero benefici sin dalle prime sedute, aiutando a controllare il dolore che spesso è presente nel quotidiano. Ma come funziona la Tecarterapia e come si applica, quali sono le possibili controindicazioni?

Ne abbiamo parlato con Fabio Marino di Kinesis Sport centro per tecarterapia a Monza.

Tecarterapia: come funziona?

L’utilizzo di un dispositivo elettromedicale che sfrutta il principio della condensazione determina lo spostamento delle cariche elettriche, che vanno a stimolare direttamente i tessuti coinvolti. Di conseguenza, nella zona colpita dal trauma, si assiste ad una vasodilatazione che produce un maggiore afflusso di sangue nella zona sottoposta al trattamento. L’afflusso di sangue aiuta ad eliminare gli scarti del metabolismo cellulare e i prodotti dell’infiammazione, che sono i responsabili della sensazione di dolore. Inoltre grazie alla Tecarterapia è possibile migliorare l’apporto dell’ossigeno e delle sostanze nutritive direttamente al muscolo.

La Tecarterapia quindi serve anche per accelerare i processi di guarigione dell’organismo e per attivare i processi riparativi e quelli anti infiammatori. A differenza di altre forme di terapia basata sul calore, la Tecarterapia non apporta calore dall’esterno ma stimola il corpo del paziente a produrlo direttamente.

Il trattamento viene eseguito utilizzando due elettrodi, quello capacitivo e quello resistivo. Quello capacitivo è rivestito con materiale isolante, che agisce sullo strato di superficie del corpo e viene usato per trattare le parti molli, come muscoli e cute.

Invece quello resistivo viene usato per il trattamento specifico delle parti dure del corpo, come articolazioni, ossa e cartilagine.

La Tecarterapia ha un vasto campo applicativo che va dalla riabilitazione sportiva al trattamento delle tendenti e delle borsiti, al trattamento delle lesioni muscolari, dei tendini, cervicalgia, lombardia, algie croniche, fascite e molto altro.

 La Tecarterapia ha controindicazioni?

Una delle domande più diffuse che riguarda questa terapia consiste in quella relativa alla presenza o meno di controindicazioni nel suo utilizzo.

In linea di massima la Tecarterapia non presenta controindicazioni e può essere usato nella maggior parte dei casi. Tuttavia, utilizzando apparecchiature elettromedicali, l’uso della Tecarterapia è sconsigliato in tutti i casi in cui l’utilizzo di questi apparecchi non sia raccomandato, come nel caso delle donne in stato di gravidanza, portatori di pace-maker e via dicendo. In generale non ha effetti collaterali, tanto che si possono fare anche due sedute di Tecarterapia nella stessa giornata, anzi ciò aiuta ad accelerare i tempi della guarigione.