I fondi interprofessionali rappresentano lo strumento più utilizzato dalle aziende per finanziare la formazione continua dei propri dipendenti.
Questa tipologia di fondi consente, infatti, alle aziende di garantire formazione ai propri dipendenti a costo zero.
I fondi interprofessionali sono promossi dai sindacati dei lavoratori e di lavoro, ovvero da quelle che da sempre sono sconosciute anche come Parti Sociali.
Il meccanismo che permette la formazione di questi fondi interprofessionali consiste nel fatto che le aziende versino, ogni mese, lo 0,3% della busta paga di ogni dipendente all’INPS.
Questi importi vengono versati, come “contributi obbligatori per la disoccupazione involontaria”, all’INPS e messi a disposizione delle aziende per attività di formazione dei dipendenti.
La condizione necessaria che un’azienda deve rispettare per poterne usufruire è l’iscrizione a un fondo interprofessionale, come il fondo proposto da fonditalia.org.
Fondi interprofessionali: come funzionano
Un’azienda, per poter accedere a un Fondo Interprofessionale per la formazione continua dei propri dipendenti, deve per prima cosa versare lo 0,3% della busta paga di ogni dipendente all’INPS.
L’azienda, in un secondo tempo, deve comunicare all’INPS l’iscrizione a uno specifico Fondo Interprofessionale dove verranno trasferiti tutti i fondi accumulati fino a quel momento e anche quelli successivi.
Il gestore del Fondo, una volta ricevuta la comunicazione da parte dell’INPS, mette a disposizione dell’azienda i fondi ricevuti per l’organizzazione e l’erogazione di attività che hanno l’obiettivo di formare i dipendenti.
La condizione necessaria che permette alle aziende di poter utilizzare i fondi per la formazione continua dei propri dipendenti è l’iscrizione a un Fondo Interprofessionale.
Il fondo, in un secondo tempo, deciderà in che modo l’azienda potrà utilizzare i fondi che sono stati messi da parte e quando.
Il fondo interprofessionale, inoltre, può valutare se mettere a disposizione l’intera somma versata (conto formazione) o indire bando a cui possono partecipare le aziende indipendentemente dal versato (conto sistema).
Fondi interprofessionali: quali tipologie di finanziamento esistono
Una volta che l’azienda ha deciso a quale Fondo Interprofessionale affidare lo 0,3% della busta paga dei propri dipendenti, è quest’ultimo che decide come erogare la formazione.
I Fondi Interprofessionali possono optare per le seguenti forme di finanziamento delle attività di formazione:
Conto Formazione.
In questo caso il fondo mette a disposizione dell’azienda la quasi totalità dell’importo versato e che corrisponde allo 0,3% della busta paga di ciascun dipendente. Da questa cifra sono solitamente trattenuti alcuni costi come quelli di gestione e per il finanziamento degli avvisi. In questa tipologia di finanziamento sono spesso avvantaggiate le grandi aziende per via delle grandi cifre versate.
Voucher
Questo strumento è utilizzato da alcuni fondi per permettere ai dipendenti di acquistare corsi di formazione online, seminari o cataloghi. Il voucher consente all’azienda di finanziare la partecipazione dei dipendenti a corsi di formazione esterni (che siano corsi di informatica per le nuove tecnologie, corsi di lingue per l’ampliamento di mercato o di formazione per altri specifici settori).
Avviso
I fondi possono decidere di indire bandi di concorso per fare in modo che le stesse aziende presentino dei progetti di formazione per i propri dipendenti. Questo permette alle aziende, soprattutto quelle con un numero non molto alto di dipendenti, di poter ricevere finanziamenti superiori a quanto versato nelle casse del fondo. Gli avvisi includono ovviamente dei requisiti che stabiliscono quali aziende possono partecipare.