Le Lambic rappresentano una vera e propria eccellenza nel mondo della birra, un’arte che ha origine nella regione del Payottenland nella Valle della Senna, (luogo rurale dove fare bellissime escursioni) in Belgio.
Queste bevande consumate ormai in ogni angolo del mondo, soprattutto grazie all’evoluzione dei siti e-commerce, sono ancora prodotte con tecniche secolari e rappresentano un’autentica espressione dell’artigianato birraio belga.
In questo articolo, esploreremo l’affascinante mondo delle birre Lambic, la loro storia, le caratteristiche distintive e le variazioni che le rendono uniche.
Birra Lambic: la fermentazione spontanea
Il cuore delle birre Lambic è la fermentazione spontanea.
A differenza di molte altre “bionde” che utilizzano starter microbici o lieviti selezionati, quelle acide sono create senza alcun intervento umano nella scelta dei lieviti.
La fermentazione, infatti, avviene grazie ai lieviti naturalmente presenti nell’aria. Questo processo rappresenta anche una sfida per i produttori di queste bevande poiché le caratteristiche dei lieviti non possono essere controllate o garantite in modo costante.
L’ingrediente base di una Lambic è una miscela di malto d’orzo e frumento non maltato, con una percentuale di frumento di almeno il 30%.
Il luppolo utilizzato è invecchiato per almeno due anni, il che ne riduce la componente amara e accentua le caratteristiche aromatiche.
Inoltre, la produzione della birra acida avviene esclusivamente nei mesi freddi, dall’autunno alla primavera.
Le varietà delle Lambic
Le birre Lambic, come quelle che si possono trovare in questa selezione di birre acide, si distinguono in diverse varietà, ognuna con le proprie caratteristiche specifiche:
Faro
Il Faro si ottiene dall’aggiunta dello zucchero caramellato al mosto. Questo conferisce un retrogusto agrodolce, che la rende diversa da quello che è il tradizionale sapore acidulo. La gradazione alcolica varia generalmente tra il 3% e il 5%.
Fruitbeer
Alle Fruitbeer, come si può leggere in questo approfondimento, vengono aggiunti sciroppi di frutta durante la fermentazione. Questo intervento serve a stemperare l’acidità e a introdurre nuovi profumi e sapori. Alcuni degli sciroppi utilizzati sono quelli all’albicocca, al ribes nero, alla pesca, ai lamponi e agli acini d’uva.
A queste varietà, bisogna aggiungere la Gueuze, una delle tipologie più amate dai consumatori di birre acide e non solo.
Birra Gueuze
La Gueuze è una bevanda straordinaria che nasce dalla miscela di Lambic stagionate in botti con birre giovani.
Questa fusione le permette di avere la sua rinomata complessità fruttata e un grado alcolico di circa il 5%.
La Gueuze può anche essere aromatizzata con vari tipi di frutta, aggiungendo un ulteriore livello di profondità ai suoi sapori unici.
La Geuze, conosciuta anche come “Champagne belga,” è un tipo di birra a fermentazione spontanea tipica della regione del Pajottenland, in Belgio.
Questo prodotto straordinario, come detto, è creato mescolando un Lambic giovane, di circa un anno, con altri più vecchi, generalmente di due o tre anni di età.
La miscela viene quindi imbottigliata e subisce una seconda rifermentazione in bottiglia.
Tradizionalmente, le bottiglie di birra geuze vengono presentate in bottiglie da 375 o 750 millilitri, sigillate con tappi in sughero avvolti da gabbiette metalliche per resistere alla pressione dell’anidride carbonica.
Infatti, questa seconda fermentazione in bottiglia produce una maggiore effervescenza rispetto al normale Lambic.