Il marchio è l’identificazione di una impresa o di un prodotto e vederselo sottrarre non è una cosa che lascia indifferenti. Oggi con un mondo sempre più tecnologico, rubare il marchio è un evento che comporta non pochi problemi. Ma cosa bisogna fare e a chi rivolgersi? Ecco cosa dicono gli esperti.
Furto del marchio, cosa fare?
Il furto del marchio non è un evento sporadico e ci sono tantissime persone che, invece di attivare la loro creatività, preferiscono prenderne uno già fatto (magari di successo) e usarlo impropriamente. Nel momento in cui ci si accorge dell’azione si entra nell’ottica che ci saranno dei problemi a livello economico e pratico.
L’alternativa più ovvia è quella di adire per vie legali dimostrando che il soggetto terzo abbia preso possesso di un marchio non suo, agendo in malafede. La protezione del marchio è sicuramente un atto da non sottovalutare nel momento in cui si effettua la sua registrazione.
Cosa dice la legge sul furto del marchio
Gli Stati Membri che si occupano della materia del marchi di di impresa si basano sull’Art. 52 del Regolamento 2009/207/CE. Nel momento in cui si accerta il furto in malafede si sancisce che la registrazione del marchio sia annullata. Ma in Italia è ancora da gestire in maniera definitiva e sarà il giudice a valutare di volta in volta come procedere (salvo modifiche).
Il soggetto che è stato violato dovrà denunciare e far valere i suoi diritti davanti ad un giudice. È bene evidenziare che la procedura richiesta sia molto lunga, così come le spese che sono alte e, a volte, improponibili.
Ma chi permette il furto del marchio? Non era inusuale nel passato ma oggi con l’era tecnologica è sicuramente più facile. La sottrazione del marchio in giurisprudenza non è legale, ma se il possessore non ha provveduto alla registrazione cosa accade? Se questo marchio è solo di fatto, l’altra persona può in teoria usarlo e registrarlo come se fosse suo. Il vero proprietario del brand dovrà dimostrare la cattiva fede – come anticipato – ma senza una registrazione e tutela potrebbe essere molto difficile da provare.
Per una difesa ci si rivolge al giudice, dimostrando in tutti i modi possibili che quel marchio sia stato ideato per una impresa/prodotto e che sia già operante da diversi anni.
Se il brand ha preso piede nel tempo in ambito nazionale e internazionale, la procedura potrebbe essere leggermente meno impervia. La riconoscibilità è un punto a favore in sede giudiziaria, anche se oggi con la diffusione del web diventa difficile produrre prove certe e certificate.
È quindi imperativo il fatto che, per difendere la propria creazione ci si debba tutelare sin da subito con la sua registrazione. Questo è un ottimo deterrente in caso di eventuali furti: la procedura può essere svolta in Italia e all’estero così da avere una maggiore protezione in caso di export del brand.
Non è una azione obbligatoria per legge, ma è implicito il fatto che sia un modo per proteggere la propria identità – creazione nonché reputazione del prodotto/società.