Togliere il malocchio è una pratica rituale meno complessa di quanto si pensi, che utilizza ingredienti e oggetti comunemente presenti nelle nostre case. Fondamentale è semplicemente la corretta esecuzione dei riti, nel rispetto di ogni singola parte di essi.
Individuare il malocchio
I sintomi del malocchio variano comunemente a seconda del soggetto colpito dal malocchio ma anche dal tipo di malocchio che è stato scagliato.
I sintomi più diffusi sono malessere diffuso, apatia, malumore, incapacità di portare a termine obiettivi e una sfortuna continua che sembra accanirsi sul soggetto vittima di malocchio.
Questi sintomi si manifestano in genere in maniera costante e per un periodo di tempo prolungato: il soggetto quindi finisce con l’essere via via più stanco, spossato e privo di fiducia nel futuro.
Il rito dell’olio
Prima di procedere a togliere il malocchio ovviamente è necessario accertarsi che in effetti qualcuno lo abbia scagliato. Uno dei metodi più antichi per individuare il malocchio è quello dell’olio nel piatto di acqua: si tratta di un rito da eseguire la sera.
Innanzitutto ci si fa il segno della croce per tre volte, quindi si versano due gocce d’olio d’oliva nel piatto d’acqua. Nel farlo si dovrà pronunciare chiaramente il nome della persona su cui il malocchio potrebbe essere stato eseguito. Se le gocce d’olio si allargheranno rapidamente sulla superficie dell’acqua frizzando come olio bollente, allora si potrà essere certi della presenza del malocchio.
Come togliere il malocchio a se stessi con il rito dell’olio
Il rito dell’olio si esegue in genere a nome di terzi, ma nulla vieta al celebrante di officiare il rito per se stesso, pronunciando quindi il proprio nome e non quello di un altro nella parte iniziale dell’esecuzione.
Una volta individuato il malocchio si dovranno prendere due fiammiferi da accendere assieme sfregandoli contemporaneamente contro la scatola. I due fiammiferi accesi andranno appoggiati in forma di croce sulla superficie dell’acqua in corrispondenza delle macchie di olio. Il fuoco brucerà gli occhi formatisi nell’olio eliminando la fattura.
L’acqua e i fiammiferi andranno lasciati nella stessa posizione per tutta la notte e l’acqua andrà poi gettata nel gabinetto o nel lavandino avendo cura di far scorrere su di essa altra acqua dopo averla gettata. E’ assolutamente proibito utilizzare l’acqua adoperata per il rito per annaffiare piante o dissetare animali perché il malocchio potrebbe nuocere ad altre creature viventi oltre che alla persona sulla quale era stato scagliato originariamente.
Il rito delle sette abluzioni
Un’alternativa più laboriosa al rito dell’olio è quella del rito delle sette abluzioni. Consiste in una pratica lunga una settimana: per sette sere consecutive si dovrà fare un lungo bagno tiepido sciogliendo tre manciate di sale grosso nella vasca da bagno. Prima di immergersi si dovrà tracciare una croce sulla fronte intingendo il dito in una goccia d’olio. Il volto non dovrà essere lavato durante il bagno: la croce dovrà essere rimossa soltanto la mattina successiva. E’ fondamentale non interrompere il rito ed eseguire i sette bagni rigorosamente in notti successive.
Togliere il malocchio dalla casa
In alcuni casi si potrebbe ritenere necessario liberare dal malocchio anche la propria abitazione. Si tratta di un rito aggiuntivo, che serve a potenziare quello di base prolungandone gli effetti e impedendo che un altro malocchio sia lanciato sulla stessa persona nel breve periodo.
Per allontanare il malocchio dalla casa sarà necessario realizzare a mano tre sacchetti di stoffa rossa da riempire di sale grosso. In ognuno di essi andrà inserito un piccolo pezzo di carta su cui andrà scritto il nome di uno dei tre Arcangeli: Michele, Gabriele e Raffaele. I sacchetti andranno distribuiti in camera da letto, in tre punti che siano a destra, a sinistra e a piedi del letto in cui dorme la persona che si intende proteggere dal malocchio.