Cosa Sapere per Esportare negli Stati Uniti d’America



Gli Stati Uniti d’America vengono ad oggi considerati un mercato fondamentale soprattutto per quanto riguarda i prodotti del Made in Italy. I maggiori articoli che giungono nei territori statunitensi sono sicuramente quelli appartenenti al settore agroalimentare e a quello della moda.

Questo fenomeno di continua crescita si verifica principalmente perché gli americani hanno maturato negli anni una grande stima versa la merce italiana, anzi arrivano a considerarla un vero e proprio sinonimo di sicura qualità. Non a caso solo nel 2017 le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno raggiunto quota 49.96 miliardi contro i 47 dell’anno precedente, come testimoniano i dati del MISE, riassunti qui sotto.

Decidere di allargare così il proprio mercato e di esportare i prodotti all’estero si dimostra una scelta azzeccata, che se ben studiata e preparata, può portare al successo e all’ottenimento di importanti risultati dal punto di vista economico.

Naturalmente intrattenere rapporti di scambio con i Paesi esteri non è una cosa semplice anzi, richiede una strategia precisa e ben architettata nonché il rispetto per ogni procedura.
Nel caso specifico degli Stati Uniti la situazione si complica maggiormente in quanto questa nazione è composta da cinquanta Stati federati, ed ognuno di loro segue una propria cultura e delle proprie regole. Il mercato si dimostra così complesso ed estremamente vasto.
Le maggiori difficoltà che possono essere riscontrate da una ditta italiana sono principalmente dovute alla vastità degli scambi commerciali, alla non conoscenza della concorrenza, dalla mancata presenza fisica sul territorio e alla scarsa attenzione verso le procedure riguardanti lo sdoganamento delle merci.

Per prima cosa un’azienda con sede in Italia e che ha intenzione di far conoscere i suoi prodotti negli Stati Uniti d’America deve dotarsi di un piano d’ingresso appositamente studiato, che varia a seconda del singolo stato di riferimento, del prodotto e dell’eventuale soddisfazione del cliente americano.

Potrebbe in questo caso rivelarsi utile partecipare a fiere di settore in quanto si avrà la possibilità di visionare più nel dettaglio e da vicino la concorrenza ovvero i futuri competitor oltre che far conoscere agli eventuali clienti i prodotti offerti.
Negli Stati Uniti dovrebbero inoltre essere presenti due figure fondamentali: i distributori e gli importatori. Queste due persone svolgeranno infatti un ruolo specifico ed importante perché saranno proprio loro ad assicurare ai cittadini statunitensi la qualità degli articoli in vendita e li convincerà ad acquistarli. L’agente di vendita più precisamente sarà colui che svolgerà il ruolo di promotore dei prodotti direttamente ai vari distributori.

Un’altra cosa da non sottovalutare in questo ambito è anche la scelta di creare un sito internet con dominio statunitense, che fortunantamente è il notissimo .com. La tecnologia fa ogni volta passi da gigante e sta acquistando sempre di più forza soprattutto nell’ambito del commercio. Gli americani in particolar modo tengono molto agli acquisti online e sono diventati quasi per loro una prerogativa fondamentale, per questo è necessario cogliere al volo tale opportunità.
Stando alle regole impartite dagli Stati Uniti, per poter esportare determinati beni in questi Paesi, occorre innanzitutto presentare alcuni specifici documenti almeno entro 15 giorni dall’arrivo della merce. Questo garantirà il rilascio degli stessi presso la dogana senza dover subire inutili perdite di tempo e rallentamenti.

I documenti necessari sono:

  • Dichiarazione doganale
  • Fattura commerciale
  • Dichiarazione di diritto all’ingresso
  • Polizza di carico
  • Bolla di accompagnamento

Tutti questi dossier deve essere inviati esclusivamente tramite l’Automated Broker Interface. Naturalmente poi per far sì che la merce arrivi negli Stati Uniti è necessario pagare dei dazi, che negli ultimi mesi abbiamo imparato a conoscere benissimo, e che variano a seconda della tipologia dei beni, come specificato nella tabella sull’Harmonized Tariff Schedule. E’ bene precisare che non tutti gli articoli sono soggetti alla tassazione e che la maggior parte di essi dipendendo dal Paese di provenienza. Il prodotto deve poi essere marchiato in maniera chiara e visibile con il classico Made in, utilizzando solo le parole in lingue inglese. Non è sufficiente la dicitura Made in EU in quanto ritenuta troppo generica.

Un discorso a parte e un’attenzione maggiore deve invece essere posta sull’esportazione dei prodotti alimentari verso gli Stati Uniti.

I prodotti alimentari in particolar modo devono essere per prima cosa sottoposti ad un’attenta cura relativa all’etichettatura. Quest’ultima deve riportare tutte le specifiche indicazioni relative al prodotto e alla sua composizione. Sempre sull’etichetta deve essere indicato il paese di origine e deve contenere una relativa tabella indicante i valori nutrizionali. Se tutti dati non vengono inseriti nel modo corretto, si rischia di non far arrivare i prodotti nel paese di esportazione o addirittura vederli sottoposti al sequestro e distruzione.

I vari prodotti vengono poi, ad accezione del pollame e delle carni, accuratamente esaminati della FDA. Questo deriva dal fatto che gli statunitensi tengono molto alla loro salute e non vogliono di certo che giungono sulle loro tavole alimenti contaminati. I materiali per il confezionamento devono per questo seguire norme igieniche appropriate e non possono contenere al loro interno nessun tipo di traccia e sostanza velenosa o nocive.
Gli americani poi, secondo quanto riportato dall’università di Michigan, tendono a prestare molta attenzione alle etichette posizionate sui vari alimenti e le decisioni relative al loro acquisto dipende anche da questo.

Oltre a ciò, una grande importanza riveste anche il packaging dell’alimento o della bevanda, che deve essere in grado di farla risaltare.
Per questo è sempre opportuno rivolgersi ad aziende esperte di packaging, che possano realizzare sacchetti per utilizzi eno-gastronomici perfetti per presentare il prodotto al meglio.

Sacchetto porta Bottiglie
Sacchetto porta bottiglie. Fonte: Sacchetti di tessuto

Capita però a volte che essi non si sentano del tutto contenti delle informazioni che vengono riportate anzi ritengono che sono pochissime le volte in cui le etichette forniscono tutte le dovute indicazioni.

Per conquistare la fiducia del cliente ed il mercato statunitense occorre che la ditta italiana presti un’attenzione scrupolosa verso determinati dettagli che vengono ritenuti fondamentali dagli americani.