I questa veloce guida vediamo insieme come si devono applicare i magneti per ottenere il massimo risultato dall’uso di questa pratica per la cura di varie sintomatologie e problematiche relative al dolore del nostro corpo.
Se facciamo una ricerca online grazie a Google, troveremo diverse spiegazioni su come applicare al meglio il metodo posizionando i magneti per generare il corretto “flusso” terapeutico in grado di donare il massimo dei benefici.
Partiamo da una premessa: posizionare male i magneti significa non poter sfruttare come si deve le potenzialità del metodo.
La magnetoterapia serve per curare infiammazioni, infezioni e parecchi dei dolori fisici e somatici che la vita quotidiana ci può presentare ogni giorno, applicare uno o l’altro lato, significare agire per contrastare un malessere seguendo una linea calmante o attivante.
Difatti, per chi conosce meno questa pratica, applicare i magneti dal polo positivo vuol dire sfruttare il metodo come “attivatore”, in grado di stimolare e tonificare, applicare i magneti dal lato negativo si generano effetti di sedativi, calmanti e antiinfiammatori.
Capisci bene che conoscere queste basi aiuta a determinare di quale azione ha bisogno la persona che si va a trattare.
L’applicazione dei magneti può aiutare a curare sintomatologie come l’ansia, l’artrosi, l’artrite, l’asma, bruciature e ustioni, cistite, congiuntivite, crampi muscolari, dolori generici, botte ed ematomi, ferite, infezioni, ipertensione e ipotensione, nevralgie, punture d’insetto, reumatismi, slogature, stress, disturbi del sonno, tendiniti e molte altre patologie, pur non essendo un sostitutivo di cure e prescrizioni mediche, inoltre l’uso della magnetoterapia è da sconsigliare a chi soffre di cuore e porta un peacemaker oppure a chi soffre di ipersensibilità al magnetismo.
Vediamo alcuni esempi pratici per applicare i magneti per sfruttare il metodo e ottenere i risultati sperati.
Per i dolori della zona lombare è necessario applicarli posizionando il lato positivo facendo attenzione che i magneti siano sempre ben a contatto con il corpo e la zona in cui si presenta il dolore da curare, idem se la zona da trattare è quella cervicale oppure delle spalle, le ginocchia, le caviglie, i polsi o le articolazioni in genere, valgono le stesse regole.
Se pensiamo ai trattamenti di sintomi ansiosi, ipertensivi, infettivi o infiammatori, è necessario creare un campo negativo nelle zone specifiche dove si presenta la problematica, se pensiamo agli stati di tensione, la posizione corretta dei magneti è sui polsi, alla carotide o nelle zone dove passano le arterie più importanti, per gli stati ansiosi e difficoltà di respirazione dovuta alla tensione, la zona dello sterno è quella dove fare l’applicazione.
Per le bruciature, le infiammazioni e gli stati infettivi, bisogna applicare sempre il lato negativo del magnete nella zona precisa.
Questa veloce guida non vuole essere un vademecum completo ed esaustivo su come utilizzare e applicare i magneti per ottenere un reale beneficio, alcuni spunti possono però essere sicuramente utili per avere le giuste basi e poter capire se la magnetoterapia può essere la soluzione a particolari patologie che possono “colpirci” per colpa della frenesia della vita quotidiana o per incidenti di vario genere.