Lo scopo di questa figura
Il procacciatore d’affari è una figura alla quale molte imprese ed imprenditori si affidano nel momento in cui questi devono trovare un nuovo target, ovvero avere una nuova entrata di clienti.
Al contrario dell’agente, infatti, il procacciatore d’affari serve per riuscire a trovare i potenziali clienti che potrebbero essere interessati a quel prodotto o servizio che viene creato da parte dell’impresa ma, allo stesso tempo, si limita ad indicare la stessa per fare in modo che l’eventuale affare si possa concludere.
Il procacciatore è quindi colui che scova potenziali clienti interessati a quel prodotto ma che non deve svolgere alcuna attività di conclusione del contratto.
Tale compito, infatti, spetta agli agenti di commercio e di affari il cui scopo finale è quello di concludere un contratto a favore di quella determinata impresa, aggiungendo effettivamente un nuovo contratto a favore di quel datore di lavoro.
Come opera un procacciatore d’affari
Generalmente il procacciatore d’affari è un professionista che effettua diverse analisi di mercato, basandosi su una determinata zona del paese italiano, svolgendo dei controlli per capire a quale fascia potrebbe interessare quel determinato prodotto o servizio che deve illustrare.
Il lavoratore deve quindi conoscere attentamente il prodotto in maniera tale da stimolare la curiosità dei clienti, limitandosi però ad offrire una descrizione e ad individuare quelli che possono essere realmente i clienti interessati a quel tipo di prodotto.
Questo significa quindi che il procacciatore deve solamente effettuare diversi studi senza però studiare delle strategie particolari per concludere gli eventuali contratti, argomento che spetta appunto agli agenti.
Inoltre è bene sottolineare che vi sono diversi vincoli che riguardano il modo di operare che deve essere messo in atto da parte dello stesso procacciatore.
I vincoli che riguardano la figura del procacciatore d’affari
Al contrario dell’agente, che deve offrire una prestazioni esclusiva e continuativa all’azienda per la quale egli opera, il procacciatore d’affari ha la possibilità di operare per due imprese, anche in competizione tra di loro, in quanto la sua figura non prevede alcun diritto d’esclusiva.
Questo professionista opera dunque in maniera indipendente e senza alcun particolare vincolo legato al territorio, a patto che questo non venga sottoscritto durante la realizzazione del contratto che lega lo stesso procacciatore a quell’impresa, la quale potrebbe richiedere l’esclusiva delle prestazioni di quell’agente.
Pertanto occorre sottolineare il fatto che il procacciatore d’affari non ha nemmeno vincoli territoriali per quanto riguarda la sua zona nella quale può operare, dettaglio che consente a questa figura di essere ulteriormente indipendente.
Le provvigioni ed il procacciatore d’affari
Per quanto riguarda il compenso economico occorre sottolineare come l’impresa che assume questo professionista stabilirà, mediante consultazione con lo stesso, l’ammontare delle provvigioni che verranno retribuire al procacciatore d’affari.
Queste possono riguarda una percentuale sui nuovi contratti che vengono siglati coi clienti, le vendite di determinati articoli o altri aspetti che devono comunque essere concordati in sede di realizzazione dl contratto con lo stesso procacciatore.
Di conseguenza questa figura ha il diritto a ricevere determinate provvigioni, le quali devono essere ben note allo stesso professionista in modo tale da prevenire eventuali controversie scaturite appunto dal mancato pagamento dei compensi oppure da una somma di denaro inferiore rispetto a quella stabilita durante la fase di contrattazione.
La lettera del procacciatore d’affari
Per assumere un procacciatore d’affari occorre stipulare una lettera, che viene chiamata anche come “mandato”, nella quale devono essere specificati tutti i diversi termini che andranno ad identificare perfettamente il rapporto lavorativo che andrà a contraddistinguere alcuni aspetti della prestazione del procacciatore d’affari.
In primo luogo deve essere specificato il periodo della durata della lettera, ovvero del contratto, e se questo sarà esclusivo oppure no.
Con una scrittura che recita Validità di anni 2 a partire dalla firma del contratto, il procacciatore d’affari sarà effettivamente membro attivo di quell’azienda.
Non essendoci specificata l’esclusività, il procacciatore stesso potrà operare con altre imprese e visto che non si parla di rinnovo al termine della validità del contratto, le strade dell’azienda e quella del professionista si divideranno.
L’oggetto del rapporto di lavoro può riguardare la ricerca di un determinato target, così come il raggiungimento di un determinato numero di clienti potenziali che devono essere presentati all’impresa e che devono divenire acquirenti effettivi.
Si passa poi a parlare dell’ammontare delle provvigioni: queste devono essere ben descritte e quindi il procacciatore d’affari deve sapere a quanto ammonteranno le stesse e soprattutto su che base.
Se si parla del 30% della vendita di una serie di servizi, se un cliente ne acquista solo una parte il procacciatore non riceverà alcun compenso.
Inoltre devono essere spiegate le modalità e tempistiche di pagamento, come assegno a fine mese, e se il procacciatore avrà un ruolo continuativo per la durata del contratto e se dovrà operare solo per una determinata impresa oppure anche per altre.
Per evitare che lo stesso operi per la concorrenza l’azienda deve inserire, in modo esplicito, il patto di esclusività col professionista, indicandone la durata.