Articolo scritto con la collaborazione di Armonicamente – Epilazione Laser a Napoli
Chi si sottopone a un trattamento di epilazione laser è interessato soprattutto a sapere dopo quanto tempo cadono i peli, anche per trovare una conferma dell’efficacia del procedimento che ha sperimentato. Nel caso in cui il trattamento sia andato a buon fine, dopo una seduta molti peli rimangono carbonizzati, mentre per gli altri il follicolo viene danneggiato ma il fusto resta integro. In tutte e due le circostanze, devono trascorrere alcuni giorni affinché i residui si possano sfilare. Come noto, però, una sola seduta non è sufficiente per ottenere i risultati che si auspicano: infatti perché il processo possa essere considerato completo c’è bisogno di almeno due settimane, o più spesso una ventina di giorni.
Nel corso di questo lasso di tempo si può concretizzare il fenomeno noto come ricrescita apparente, ma non ci si deve spaventare né si deve pensare che l’intero trattamento sia stato inutile. In tal caso, infatti, quelli che si vedono non sono i peli che hanno ripreso a crescere, ma semplicemente i loro residui, che non sono più vivi e che si stanno sfilando a poco a poco dal bulbo. Questa è la ragione per la quale diversi clienti optano per lo scrub, oppure già il giorno successivo alla seduta decidono di passare il rasoio sulla zona interessata.
Vale la pena di ribadire che se il trattamento ha funzionato l’area interessata nel giro di qualche giorno sarà totalmente priva di peli; dopodiché la ricrescita successiva sarà ritardata nel tempo, molto più lenta rispetto al solito e soprattutto meno folta. D’altro canto, ogni persona ha caratteristiche differenti, così come è opportuno notare che i peli non reagiscono tutti allo stesso modo nel momento in cui vengono colpiti dal laser: quelli più sottili, per esempio, non subiscono danni. Come detto, le sedute sono più di una: ciò vuol dire che se anche alcuni peli non spariscono dopo la prima, sono destinati comunque a cadere dopo le altre, sempre che il laser abbia la potenza necessaria.
Proprio le peculiarità dei laser svolgono un ruolo di primo piano e differenziano i risultati che si possono ottenere: il laser ad alessandrite, per esempio, interviene in maniera selettiva rispetto alla melanina del pelo. Ciò vuol dire che molti peli vengono bruciati, e quindi danneggiati in modo permanente, già in occasione del primo trattamento. In effetti il laser ad alessandrite può essere considerato la soluzione che deve indurre a pensare che i peli possano cadere in tempi particolarmente veloci.
Diverso è il discorso per il laser a diodo: i diodi ad alta potenza rischiano di causare effetti collaterali, ovviamente non gravi, sotto forma di scottature e di arrossamenti. In circostanze del genere non ci si deve preoccupare, ma semplicemente è preferibile rinviare la rimozione dei residui di alcuni giorni. Per i diodi a bassa potenza il problema non si pone. Per ciò che concerne i risultati, i diodi ad alta potenza garantiscono una resa paragonabile a quella del laser ad alessandrite, mentre i diodi a bassa potenza offrono una situazione non diversa da quella della luce pulsata.